Il flusso dinamico della vitamina C
Assorbimento, biodisponibilità, escrezione e utilizzo di vitamina C non sono costanti nel tempo, ma variano a seconda delle necessità dell’organismo. Ci possono essere grandi differenze tra individui, nel tempo e anche per lo stesso individuo nel tempo, a seconda del suo stato di salute e stress e tempistiche di somministrazione. Alla base di questo dinamismo ci sono i trasportatori dell’ascorbato e le caratteristiche farmaco-cinetiche di questa molecola. Per simulare quanto accade in animali che sintetizzano la propria vitamina C, e così ripristinare la corretta fisiologia umana, si devono assumere dosi di ascorbato in eccesso, oltre la quantità normalmente assorbita, distribuendo questa assunzione durante il giorno, per ottenere un apporto costante. Parte dell’ascorbato viene assorbita nel plasma sanguigno, mentre il resto rimane nell’intestino, parte viene persa con le urine. In caso di malattia o stress, alti livelli di ascorbato sono immediatamente disponibili, fornendo elettroni per neutralizzare gli aumentati radicali liberi e placare il processo della malattia. L’ascorbato necessario viene reclutato tramite assorbimento dall’intestino (se presente). In caso di malattia grave l’assorbimento dall’intestino può aumentare notevolmente, per cui è necessario aumentare il quantitativo delle dosi di vitamina C. L’assunzione richiesta per sostenere i livelli plasmatici durante la malattia può aumentare fino a 200 grammi o più. Per malattie ancora più gravi, possono essere necessarie dosi endovenose, per mantenere uno stato riducente nei tessuti colpiti. L’ipotesi del basso dosaggio, basso assorbimento e bassa concentrazione nel plasma che è sorprendentemente ancora alla base per le odierne raccomandazioni giornaliere, si basa su inspiegabili inesattezze sia nella presentazione dei dati sia nell’interpretazione della fisiologia di assorbimento/utilizzo dell’ascorbato. Le implicazioni per la ricerca del reale assorbimento di vitamina C, del suo flusso dinamico nel tempo a seconda delle necessità fisiologiche, sono enormi. Troppi studi hanno utilizzato basse dosi di ascorbato, a causa dell’ipotesi di basse dosi e della bassa saturazione del plasma, le cui conclusioni sono del tutto non rappresentative della fisiologia umana. Dosi singole giornaliere e basse, richiedono una rivalutazione urgente. Tali dosi non caricheranno i tessuti, né aumenteranno sostanzialmente il pool corporeo. Accettare come veritiera l’ipotesi del basso dosaggio comporta tassi inutilmente elevati di malattia e morte prematura.

Flusso dinamico: un nuovo modello per l’ascorbato – Dynamic flow: a new model for ascorbate

Argomento: altre letture – acido ascorbico
Autore: Hickey et al.
Data: 2005
Rivista: Journal of Orthomolecular Medicine 20(4): 237-244
Accesso libero: si
DOI: n/a
URL: https://isom.ca/article/dynamic-flow-a-new-model-for-ascorbate/
BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2024/09/27/hickey-et-al-2005/
Parole chiave: ascorbato, biodisponibilità, flusso dinamico, escrezione, trasportatori, Pauling, RDA, redox
Tumore: n/a
Traduzione: totale e fedele
Punti di interesse: Assorbimento, biodisponibilità, escrezione e utilizzo di vitamina C non sono costanti nel tempo, ma variano a seconda delle necessità dell’organismo. Ci possono essere grandi differenze tra individui diversi, nel tempo e anche per lo stesso individuo nel tempo, a seconda del suo stato di salute e stress e tempistiche di somministrazione. Alla base di questo dinamismo ci sono i trasportatori dell’ascorbato e le caratteristiche farmaco-cinetiche di questa molecola.
Trasportatori di ascorbato: i trasportatori che pompano la vitamina C nelle cellule sono due famiglie di pompe biochimiche: i trasportatori sodio dipendenti (SVCT) e i trasportatori di glucosio (GLUT). Le pompe SVCT sono specifiche dell’ascorbato, i trasportatori GLUT trasportano normalmente glucosio ma, possono anche trasportare il deidroascorbato, l’ascorbato ossidato. Il ruolo dei trasportatori GLUT potrebbe essere importante nel rimuovere dal plasma il deidroascorbato, che è relativamente tossico, in modo che le cellule possano ridurlo ad ascorbato. Una caratteristica importante dei trasportatori viene spesso trascurata: tipi di cellule diverse differiscono per la distribuzione dei trasportatori sulla loro superficie, ma anche lo stesso tipo di cellule possono avere caratteristiche e distribuzione di trasportatori diverse, anche nel tempo. Questo comporta differenze in velocità di assorbimento e di accumulo dell’ascorbato nei tessuti.
Modelli di assorbimento cellulare: globuli rossi e globuli bianchi.
Come esempio di assorbimento cellulare di ascorbato vengono portati quelli dei globuli rossi e bianchi che presentano sostanziali differenze. Globuli rossi: 1) hanno solitamente una concentrazione cellulare di ascorbato simile a quella del plasma; 2) con aumento della concentrazione plasmatica aumentano la concentrazione di ascorbato lentamente; un aumento costante di concentrazione plasmatica di ascorbato porta a livelli elevati di ascorbato in queste cellule; 3) cambiamenti transitori di concentrazione plasmatica di ascorbato avranno scarso effetto; 4) hanno un’elevata capacità di importare deidroascorbato utilizzando GLUT1 e ridurlo ad ascorbato. I globuli rossi forniscono un modello per l’assorbimento di ascorbato da parte di molte cellule.
Globuli bianchi: sono altamente specializzati in termini di metabolismo redox. Differiscono dai globuli rossi per diversi motivi: 1) il metabolismo, l’assorbimento di ascorbato e il suo ciclo aumentano notevolmente quando i globuli bianchi vengono attivati; 2) i meccanismi di trasporto delle membrane dei globuli bianchi consentono loro di accumulare ascorbato, anche quando i livelli di ascorbato nel sangue sono bassi, e questo impedisce la perdita di vitamina C quando il resto del corpo è carente. La maggior parte dei tessuti non accumula ascorbato nello stesso modo dei globuli bianchi. Queste cellule sono un modello di assorbimento per un numero limitato di cellule nel corpo.
Escrezione a doppia fase: a bassi livelli ematici di ascorbato, inferiori a 70 μM/L, i trasportatori renali della vitamina C dipendenti dal sodio (SVCT) riassorbono l’ascorbato, ma non il deidroascorbato. In periodi di assunzione carente, quando i trasportatori renali riassorbono attivamente la vitamina C per prevenire lo scorbuto acuto, l’emivita plasmatica dell’ascorbato è compresa tra 8 e 40 giorni.
Quando i livelli ematici sono più alti nel sangue, i trasportatori renali non riassorbono l’ascorbato, si entra nella fase di escrezione rapida e l’ascorbato si ritrova nelle urine e con le urine viene perso. Quando i livelli di ematici sono più alti, l’ascorbato ha un’emivita di circa 30 minuti. E questa breve emivita è in realtà fondamentale per aumentare il suo assorbimento tissutale. La presenza di ascorbato nelle urine quindi, non implica la sua eliminazione perché non più necessario. In questa fase al contrario, la vitamina C, se disponibile (se assunta oralmente in quantità necessarie) può essere accumulata nelle cellule.
Ciclo redox e salute dei tessuti
L’ascorbato e il deidroascorbato sono coinvolti in un ciclo redox. L’ascorbato cede due elettroni, insieme o uno alla volta, formando il deidroascorbato. Il rapporto tra ascorbato e deidroascorbato fornisce una misura dell’ambiente redox di un tessuto. Poiché l’ossidazione è determinante in molti processi patologici, questo rapporto è più basso nel tessuto danneggiato (tessuto più ossidato che ridotto), rispetto a quello di un tessuto sano (maggiore riduzione che ossidazione). Ripristinare il rapporto ascorbato/deidroascorbato, fornendo ulteriore ascorbato, inverte lo stato ossidato del tessuto e riduce i danni dei radicali liberi.
Flusso dinamico: come funziona. Per simulare quanto accade in animali che sintetizzano la propria vitamina C, e così ripristinare la corretta fisiologia umana, si devono assumere dosi di ascorbato in eccesso, oltre la quantità normalmente assorbita, distribuendo questa assunzione durante il giorno, per ottenere un apporto costante. Parte dell’ascorbato viene assorbita nel plasma sanguigno, mentre il resto rimane nell’intestino, parte viene persa con le urine. L’assorbimento dall’intestino di una singola dose orale avviene in un periodo di diverse ore, l’ascorbato assorbito viene trasportato in altri compartimenti corporei, come la linfa, e nelle cellule. Il trasporto è limitato dalla breve emivita plasmatica. Una singola dose orale aumenta i livelli plasmatici per un massimo di due o tre ore dopo l’assunzione, per poi tornare ai livelli basali. Il livello plasmatico medio, negli eritrociti e altre cellule rimane basso. Dosi ripetute producono invece un valore elevato e stabile nel plasma sanguigno, e aumentano di conseguenza dei livelli di ascorbato negli eritrociti e in altre cellule. Il pool corporeo nei tessutiaumenta: più ascorbato è disponibile, più è elevato il rapporto tra ascorbato e deidroascorbato nei tessuti. Viene mantenuto un flusso costante di elettroni antiossidanti attraverso il corpo, con una riserva disponibile per combattere i danni dei radicali liberi.
In caso di malattia: In caso di malattia o stress, alti livelli di ascorbato sono immediatamente disponibili, fornendo elettroni per neutralizzare gli aumentati radicali liberi e placare il processo della malattia. L’ascorbato necessario viene reclutato tramite assorbimento dall’intestino (se presente). In caso di malattia grave possono essere generati un gran numero di radicali liberi e l’assorbimento dall’intestino può aumentare notevolmente, per cui è necessario aumentare il quantitativo delle dosi di vitamina C. L’assunzione richiesta per sostenere i livelli plasmatici durante la malattia può aumentare fino a 200 grammi o più. Durante la malattia, il raggiungimento del flusso dinamico corrisponde alla tecnica di tolleranza intestinale, descritta da Cathcart. Per malattie ancora più gravi, possono essere necessarie dosi endovenose, per mantenere uno stato riducente nel tessuto danneggiato.
A seconda delle condizioni, l’ascorbato può agire come pro-ossidante o agente riducente; questa caratteristica è comune a molti antiossidanti organici. Nei tessuti normali, l’ascorbato agisce come antiossidante. Tuttavia, in presenza di ferro libero, l’ascorbato può partecipare a una reazione di Fenton e diventare un ossidante, generando radicali liberi che portano a danni cellulari. Le cellule cancerose possono assorbire alti livelli di ascorbato e il loro metabolismo disturbato produce radicali liberi. Alti livelli di ascorbato uccidono le cellule cancerose per apoptosi, lasciando intatte le cellule normali.
L’ipotesi del basso dosaggio, assorbimento e concentrazione nel plasma: perché è sbagliata. Secondo l’ipotesi del basso dosaggio, che è sorprendentemente ancora alla base per le odierne raccomandazioni giornaliere (RDA), l’essere umano necessita solo di pochi milligrammi di ascorbato al giorno. Un apporto così minimo, tutela dello scorbuto franco, ma è insufficiente per scongiurare malattie. Inoltre questo è palesemente in contrasto con quanto succede nella maggior parte degli altri mammiferi che producono la propria vitamina C a livelli più elevati, in modo dinamico nel tempo a seconda delle necessità fisiologiche. Perché l’essere umano dovrebbe essere così diverso? Negli anni novanta, dopo la morta di Linus Pauling, sostenitore, insieme ad altri, della necessità di megadosi di vitamina C, il National Institutes of Health americano (NIH) pubblicò una lavori, poi molto acclamati, sulla farmacocinetica dell’ascorbato. I risultati di tali lavori avrebbero dovuto dimostrare che Pauling si sbagliava e che 200 mg di vitamina C al giorno saturavano il corpo. Questi risultati, cosi presentati dal NIH sono diventati (o sono stai fatti diventare) una pietra angolare della farmacocinetica della vitamina C. In realtà le argomentazioni del NIH contengono incredibili inesattezze sia nella presentazione dei dati sia nell’interpretazione della fisiologia di assorbimento/utilizzo dell’ascorbato. In dettaglio: 1) il valore presentato di saturazione del plasma sanguigno di circa 70 μM/L raggiunto con l’ascorbato orale è incoerente con i dati stessi dell’articolo. Nei documenti originali i grafici mostrano un livello plasmatico, dopo somministrazione orale, molto più alto di 70 μM/L. Articoli successivi degli stessi autori suggeriscono livelli plasmatici sostenuti, di almeno 220 μM/L;
2) NIH ha scelto la biodisponibilità plasmatica come misura dell’assorbimento di dosi orali, e che ciò era essenziale per stabilire una RDA per la vitamina C. Sostenendo che dosi giornaliere di 200 mg sono assorbite al 100% e che dosi più alte hanno un assorbimento minore, questo valore è stato poi utilizzato per definire la RDA;
3) non si è tenuto conto dell’emivita di 30 min della vitamina C plasmatica. Somministrazioni orali a distanza di ore sono indipendenti così come la loro biodisponibilità. Due dosi assunte a 12 ore di distanza hanno le stesse caratteristiche di assorbimento tra loro, il che significa che suddividere una singola dose elevata in diverse dosi più piccole, assunte a poche ore di distanza, aumenta la biodisponibilità effettiva della dose elevata.
3) se la biodisponibilità è completa a 200 mg, implica che questa sia una proprietà fissa dell’ascorbato. Tuttavia, la biodisponibilità non è una proprietà statica dell’ascorbato, ma è soggetta a differenze individuali e varia con la tempistica della dose, stato di salute e stress. Se, la biodisponibilità è fondamentale per determinare la RDA, ne consegue che l’assunzione appropriata varierà ampiamente, sia tra individui che nel tempo per la stessa persona, a seconda di fattori quali lo stato di salute e i modelli di assunzione.
Implicazioni per la ricerca
Le implicazioni per la ricerca del reale assorbimento di vitamina c, la breve emivita, il suo flusso dinamico nel tempo a seconda delle necessità fisiologiche, sono enormi. Troppi studi hanno utilizzato basse dosi di ascorbato, a causa dell’ipotesi di basse dosi e della bassa saturazione del plasma. Poiché dosi molte volte superiori a 200 mg possono essere assorbite, tutti gli studi fatti con dosi singole giornaliere e basse, richiedono una rivalutazione urgente. Tali dosi non caricheranno i tessuti, come i globuli rossi, né aumenteranno sostanzialmente il pool corporeo. Considerando che i dati scientifici sono coerenti con le affermazioni di grandi benefici per la salute con dosi più elevate, accettare come veritiera l’ipotesi del basso dosaggio comporta tassi inutilmente elevati di malattia e morte prematura.


File pdf della traduzione totale e fedele di Hickey et al. (2005) “Flusso dinamico: un nuovo modello per l’ascorbato – Dynamic flow: a new model for ascorbate”. Journal of Orthomolecular Medicine 20(4): 237-244.

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