La melatonina come pietra angolare della Neuroimmunoendocrinologia – Melatonin as the cornerstone of Neuroimmunoendocrinology
Codice: MLT018
Autore: Kvetnoy et al.
Data: 2022
Rivista: International Journal of Molecular Sciences 23(3), 1835
Argomento: melatonina
Accesso libero: si
DOI: https://doi.org/10.3390/ijms23031835
URL: https://www.mdpi.com/1422-0067/23/3/1835
BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2023/11/10/mlt018-kvetnoy-et-al-2022
Parole chiave: melatonina; neuroimmunoendocrinologia; omeostasis; attività antiossidante; funzione anti-infiammatoria
Tumore: n/a
Traduzione: l’articolo è stato tradotto interamente senza semplificazioni
Punti di interesse: Negli ultimi dieci anni, la ricerca è stata attratta da un’ampia gamma di attività biologiche della melatonina e dal suo ruolo nell’attività cellulare, nella regolazione delle relazioni intercellulari e intersistemiche. La melatonina (MT) viene prodotta non solo nella ghiandola pineale ma anche nel tratto gastrointestinale, nel cervello, nel fegato, nei reni, nella ghiandola surrenale, nel cuore, nel timo, nelle ghiandole genitali, nella placenta, nell’utero, nelle piastrine, nei leucociti eosinofili, nelle cellule killer naturali e in altre cellule del sistema immunitario (MT extrapineale).
La MT ha un effetto regolatore attraverso il legame con i suoi specifici recettori. Nell’uomo sono stati identificati due tipi di recettori di membrana (MT1 e MT2), recettori a livello della membrana nucleare (RORα/RZR) e recettori posizionati nel citosol della cellula. Ma avendo un’elevata permeabilità svolge fondamentali azioni dirette anche senza l’utilizzo di recettori: ha un effetto sistemico a livello cellulare modulando il citoscheletro e la divisione cellulare e come scavenger di radicali liberi dell’ossigeno.
Melatonina pineale
La funzione endocrina della ghiandola pineale è controllata dai nuclei ipotalamici soprachiasmatici (HSN) e ha un ritmo circadiano. La luce sopprime la produzione e la secrezione di MT, e quindi il suo livello massimo nella ghiandola pineale e nel sangue umano si osserva a mezzanotte e il minimo durante il giorno. La MT pineale viene rilasciata nel sangue e nel liquido cerebrospinale. Come messaggero endocrino, la MT trasferisce quantitativamente il segnale luminoso ad altri tessuti, esprimendo i propri recettori e fornendo così informazioni al corpo legate al tempo.
La MT pineale determina la sincronizzazione dei ritmi circadiani dei sistemi funzionali del corpo con i cambiamenti regolari nell’ambiente. Svolge un ruolo cruciale nella regolazione dei ritmi stagionali, del metabolismo, della risposta immunitaria, della funzione riproduttiva e di altri processi fisiologici vitali. Per il momento la MT è considerata un regolatore integrale dei ritmi biologici e il più potente antiossidante endogeno.
Melatonina extrapineale
Il contenuto di MT nel corpo è determinato non solo dalla secrezione della ghiandola pineale, il cui contributo ammonta al 5%, ma anche da cellule con localizzazione extrapineale che producono MT che sono parte integrante del sistema neuro-immuno-endocrino diffuso (DNIES). La produzione extra pineale di MT non è regolata dal fotoperiodo e dalla luce. La sintesi della MT (non solo da parte delle cellule endocrine ma anche da parte delle cellule nervose, immunitarie e di altro tipo) determina un’ampiezza unica del coinvolgimento di questa molecola in quasi tutte le funzioni fisiologiche vitali del corpo. La MT occupa una posizione esclusiva per quanto riguarda la diversità dei siti in cui viene sintetizzata e secreta, il che consente di considerare la MT come la “pietra angolare” della neuroimmunoendocrinologia.
La MT sintetizzata nelle cellule del sistema neuroimmunoendocrino diffuso arriva nel sangue in piccole quantità, e produce principalmente effetti paracrini e autocrini nei luoghi della sua sintesi.
Melatonina extrapineale e sistema nervoso
La MT viene prodotta in diverse zone del cervello. È stato dimostrato che la produzione di questa MT non è associata al fotoperiodo, ma all’attività metabolica e alla formazione di derivati tossici dell’ossigeno. La MT agisce come un potente neuroprotettore, antiossidante e antinfiammatorio.
Melatonina extrapineale nel sistema immunitario
Il timo, le cellule del sistema immunitario e le cellule endoteliali contengono MT in varie concentrazioni. La MT endogena insieme alla MT pineale modula e regola la funzione del timo e l’omeostasi immunitaria. Anche il midollo osseo è un tessuto con un contenuto sostanzialmente aumentato di MT. Nella maggior parte delle cellule immunocompetenti, la MT o uno dei suoi metaboliti esercita effetti antinfiammatori e antiossidanti, fornendo un meccanismo difensivo che consente di evitare danni ai tessuti e l’insorgenza di malattie infiammatorie croniche.
Un pattern di produzione robusto della melatonina può quindi prevenire eventi infettivi e la proliferazione maligna. Comporta una diminuzione della frequenza di attivazione specifica e acuta del sistema immunitario, che viene percepito come un evento di stress a causa dei suoi correlati neuroendocrini, e documenta l’esistenza di un importante legame fisiologico tra il sistema neuroendocrino e il sistema immunitario.
Melatonina nel tratto gastrointestinale
Data l’ampia superficie totale del tratto gastrointestinale e le concentrazioni relativamente elevate di MT per grammo di tessuto, è stato calcolato che la quantità di MT prodotta è 400-500 volte superiore a quella della ghiandola pineale. La produzione di MT nel tratto gastrointestinale non è circadiana ma governata dall’assunzione di cibo. Gli effetti della MT all’interno del tratto gastrointestinale sono mediati dai recettori di membrana e nucleari, ma potrebbero essere anche mediati dai suoi recettori mitocondriali, non di membrana. La presenza di MT all’interno e all’esterno delle cellule e di una varietà di recettori determina i suoi molteplici effetti fisiologici nel tratto gastrointestinale. La MT regola la motilità della muscolatura liscia, il trasporto transmembrana di elettroliti e ioni, il rilascio di calcio e la secrezione di ioni bicarbonato dalle cellule che neutralizzano il contenuto di acido nello stomaco, il contenuto di acqua nell’intestino, l’attività mitotica. Svolge un ruolo importante nella regolazione neuroumorale della funzione enzimatica nel tratto gastrointestinale. Elimina un’ampia gamma di specie reattive dell’ossigeno, svolge una funzione antinfiammatoria nel tratto gastrointestinale. La MT può ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale.
La MT è sintetizzata negli epatociti, dove la sua distribuzione subcellulare si è rivelata maggiore rispetto a quella del siero, e viene espulsa con la bile. Grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, l’MT protegge la cistifellea e l’epitelio intestinale dagli acidi biliari o da altri prodotti del metabolismo durante la digestione.
Melatonina extrapineale in altri organi viscerali
Cuore
Nel cuore sono state identificate la presenza degli enzimi che controllano la sintesi della melatonina. La produzione locale di MT è stata osservata nei cardiomiociti, dove non è controllata fotoperiodicamente ma cambia durante il giorno. È stato notato che il contenuto di MT mitocondriale nel cuore nell’arco delle 24 ore è significativamente più alto che nel cervello. I recettori MT1 e MT2 sono presenti nei cardiomiociti umani e nelle arterie. La melatonina può ridurre la generazione di ROS (specie reattive dell’ossigeno), preservare la stabilità mitocondriale, ripristinare una robusta funzione mitocondriale per la produzione continua di ATP nei tessuti cardiaci, proteggere dall’autofagia e dall’apoptosi nei cardiomiociti. La melatonina svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi del calcio nelle cellule muscolari cardiache.
Pelle
La MT è sintetizzata nella pelle, dove partecipa alla regolazione della crescita e della pigmentazione dei capelli e inibisce la proliferazione delle cellule del melanoma. L’attività antiossidante della MT protegge dalle radiazioni ultraviolette e dai raggi X, dalle ustioni e da altri impatti che possono causare danni alla pelle. Nella pelle viene prodotta una quantità di MT molto maggiore di quella che si trova nel siero del sangue.
Organi riproduttivi e sviluppo embrionale
La MT svolge un ruolo chiave nella fisiologia della riproduzione regolando la produzione di prolattina, ormoni follicolo-stimolanti e luteinizzanti. La sintesi di MT nelle ovaie e nei testicoli riflette la regolazione autocrina e paracrina della fisiologia riproduttiva, garantendo ovuli e spermatozoi sani. Nelle donne, la MT sintetizzata dalle cellule follicolari partecipa all’ovulazione e all’omeostasi del tessuto placentare, allo sviluppo pre e post impianto dell’embrione, grazie ai suoi effetti antinfiammatori e antiossidanti. Inoltre, attraverso i recettori MT1 e MT2 situati sulle membrane dell’endometrio, dell’ovocita e della blastocisti, la MT promuove l’impianto e inibisce fattori che lo impediscono.
La placenta, come parte del sistema neuroimmunoendocrino diffuso, svolge un ruolo estremamente importante nella regolazione dei rapporti tra madre e feto, ed è la MT e il suo ritmo di secrezione circadiano a garantire il successo dello sviluppo placentare. La MT e i suoi metaboliti agendo come spazzini diretti dei radicali liberi formati durante la gravidanza proteggono contro i danni dei radicali liberi a livello cellulare e tissutale all’interno del sistema madre-placenta-feto.
Le prime cellule endocrine compaiono nel retto e nel colon del feto nella 6a-9a settimana di sviluppo prenatale. I recettori MT si trovano nei tessuti fetali centrali e periferici nelle prime fasi dello sviluppo intrauterino. Durante la vita prenatale, i nuclei soprachiasmatici e gli organi fetali sono oscillatori circadiani, la cui attività ritmica è innescata e dipende delle attività vitali nella madre e dai suoi messaggeri primari dei bioritmi cioè dalla MT. Ciò garantisce l’integrazione dei bioritmi endogeni dei sistemi funzionali del bambino nel sistema circadiano dell’adulto. L’ulteriore maturazione del driver del ritmo centrale continua dopo la nascita del bambino, e la MT prodotta dalle cellule mononucleate, dai fagociti polimorfonucleati, dalle cellule endoteliali nelle ghiandole mammarie e trasmessa con il latte contribuisce anche al supporto e allo sviluppo dei ritmi circadiani nei neuroni della corteccia cerebrale e in altre regioni del sistema nervoso centrale.
Pertanto, nell’ontogenesi prenatale, la MT extrapineale è la molecola chiave che dirige e coordina il processo genetico dello sviluppo morfologico e funzionale del feto, che è cruciale per il successo dell’adattamento postnatale a un nuovo ambiente e una vita sana nei mesi e negli anni successivi.
Melatonina e mitocondri
I mitocondri, presenti in tutte le cellule del corpo (eccetto gli eritrociti), svolgono il ruolo chiave nel loro metabolismo, nell’omeostasi del calcio, nell’apoptosi e nella regolazione di molteplici processi fisiologici e patologici. Sono responsabili della produzione di energia (ATP) che risulta dal metabolismo del glucosio (glicolisi) e dalla respirazione cellulare (fosforilazione ossidativa) nella membrana mitocondriale interna. Essendo responsabili della fornitura di energia alle cellule mediante fosforilazione ossidativa, i mitocondri sono il luogo principale per la generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS – specie reattive dell’ossigeno).
Nei mitocondri vengono prodotti anche ossido nitrico (NO) e perossinitrito (ONOO−), precursori per la sintesi di macromolecole come DNA/RNA, proteine e lipidi. Partecipano al mantenimento dell’omeostasi cellulare del Ca2+. Regolano l’apoptosi cellulare.
La neutralizzazione dello stress ossidativo e la riprogrammazione del metabolismo alterato nelle cellule sono determinate dalla MT sintetizzata nei mitocondri dove la sua distribuzione è molto più elevata rispetto ad altri organelli subcellulari e non ha un ritmo circadiano. L’esistenza della MT nei mitocondri come risultato sia della sua sintesi che del suo assorbimento fornisce alcuni benefici funzionali a questi organelli e alle cellule in generale. Alte concentrazioni di MT e le sue molteplici azioni come antiossidante forniscono una potente protezione a questi organelli esposti all’impatto dei radicali liberi. Stimola la produzione di enzimi antiossidanti, sopprime quella di enzimi pro-ossidanti.
La MT regola la funzione mitocondriale mantenendola in efficienza, regolando la produzione di ATP e la produzione di ROS. In determinate circostanze, la MT riduce il consumo di ossigeno da parte dei mitocondri, quando è necessario proteggere questi organelli dall’eccessivo stress ossidativo e prevenire la degradazione ossidativa del DNA mitocondriale. La perdita di un potente antiossidante mitocondriale come l’MT può avere gravi conseguenze per aumento dello stress ossidativo e ridotta produzione di ATP seguita da un aumento della formazione di radicali liberi. Questi cambiamenti hanno conseguenze disastrose per la fisiologia mitocondriale e cellulare e sono comuni nelle malattie mitocondriali.
Pertanto, la MT, attraverso l’eliminazione diretta dei ROS (specie reattive dell’ossigeno) nei mitocondri, l’attivazione della protezione antiossidante e la preservazione dell’integrità della membrana, svolge un ruolo cruciale nel mantenimento delle normali funzioni mitocondriali e dello scambio energetico nelle cellule.
La melatonina come marcatore neuroimmunoendocrino e bersaglio molecolare per malattie socialmente significative
Gli studi sui meccanismi che controllano le attività vitali a livello subcellulare, cellulare e tissutale e le interazioni dei sistemi funzionali in varie condizioni ambientali hanno evidenziato il ruolo chiave della diminuzione della produzione di MT, principalmente MT pineale, nei processi di invecchiamento, crescita tumorale, malattie degenerative legate all’età e stati patologici come obesità, diabete mellito, sindrome metabolica, ipertensione, disturbi del tratto gastrointestinale, ecc. Il principale fattore che promuove il loro sviluppo è lo stress ossidativo che causa danni alle macromolecole cellulari, incluso DNA, proteine e i lipidi, come risultato della disfunzione mitocondriale dovuta alla deplezione di MT in quegli organelli. L’interruzione dei processi antiossidanti di trasferimento di elettroni all’interno della cellula e della fosforilazione ossidativa, la perossidazione dei fosfolipidi della membrana mitocondriale, i cambiamenti nella fluidità e permeabilità della membrana sono processi che determinano la disfunzione mitocondriale con l’invecchiamento e può essere la ragione principale di un’ampia gamma di condizioni patologiche.
Numerosi studi nel campo della neurologia, endocrinologia, cardiologia, oncologia, medicina riproduttiva e perinatale hanno dimostrato il ruolo chiave della MT nella protezione dei tessuti dai danni ossidativi, per gli effetti benefici su i mitocondri, per effetti immunomodulatori e anti-apoptotici, nonché il mantenimento dell’omeostasi cronobiologica.
Il trattamento con MT dell’ischemia cerebrale aumenta la sopravvivenza e riduce la neurodegenerazione. Per il coinvolgimento della MT nella regolazione dei processi infiammatori, nel metabolismo del carbonio e dei lipidi, la sua applicazione è efficace per il trattamento profilattico dell’aterosclerosi, del danno ischemico cerebrale, delle malattie cerebrovascolari, ecc.. È stato dimostrato che la MT esercita effetti antitumorali associati alla regolazione della funzione mitocondriale. La MT fornisce un meccanismo protettivo fondamentale grazie alla sua capacità di modificare il metabolismo nelle cellule tumorali, provocando un aumento dell’apoptosi, inibendo la loro crescita nel cancro del polmone, nella ghiandola mammaria e nei tumori del colon, e le loro metastasi. L’invecchiamento è un fattore di rischio primario per le malattie neurodegenerative. Nei modelli sperimentali di Alzheimer e di Parkinson, la neurodegenerazione osservata è stata parzialmente prevenuta dalla MT.
In conclusione, la MT è coinvolta nel mantenimento dell’omeostasi nei vari tessuti degli organi e nella protezione della loro attività funzionale in caso di esposizione a condizioni ambientali sfavorevoli. E’ artefice del controllo delle relazioni intercellulari e intersistemiche, fornisce consistenza e unitarietà dell’ambiente interno di un organismo, e la sua coordinazione e protezione nell’interazione con un ambiente esterno soggetto a cambiamento.
Un’ampia gamma di funzioni svolte dalla MT extrapineale, le sue azioni endocrine, paracrine e autocrine per regolare e proteggere i tessuti sono determinate dalla sua sintesi nei mitocondri e dalla regolazione dell’omeostasi di ossido-riduzione nelle cellule. La realizzazione delle funzioni antiossidanti e antinfiammatorie della MT richiede la sua elevata concentrazione nei tessuti rispetto al suo livello nel siero del sangue. L’interruzione di questi processi porta alla disfunzione di cellule e tessuti, alla disfuzione mitocondriale e allo sviluppo di varie condizioni fisiopatologiche. Leggi tutto
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