Mutabilità adattativa dei tumori del colon-retto in risposta a terapie mirate – Adaptive mutability of colorectal cancers in response to targeted therapies.
Codice: MUT012
Autore: Russo et al.
Data: 2019
Rivista: Science 366 (6472): 1473-1480
Argomento: mutagenesi
Accesso libero: no
DOI: https://doi.org/10.1126/science.aav4474
URL: https://www.science.org/doi/10.1126/science.aav4474
BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2022/07/10/mut012-russo-et-al-2019/
Parole chiave: cancro colon retto, anticorpi monoclonali, mutabilità, integrità del genoma, riparazione DNA, stress
Tumore: cancro del colon-retto
Traduzione: tradotte tutte le sezioni dell’articolo ma con estese semplificazioni. L’articolo è molto tecnico, le semplificazioni si sono rese necessarie per renderlo più leggibile.
Punti di interesse
L’opinione convenzionale è che la resistenza nel tumori sia un fatto compiuto: quando si inizia il trattamento, i tumori contengono già cellule mutanti resistenti ai farmaci. E’ solo una questione di tempo, le ricadute si verificano per queste cellule già programmate a resistere.
Nei batteri e lieviti sono stati descritti diversi meccanismi di instabilità genetica indotta da stress noti come mutagenesi indotta da stress (SIM). I batteri resistono allo stresso riducendo il tasso di crescita ma anche diminuendo l’efficienza di meccanismi di riparazione del DNA, e attivando DNA polimerasi (enzimi preposti alla duplicazione del DNA) prone a errori. Aumentano così la velocità con cui si verificano mutazioni adattative. Con l’adattamento, lo stato di ipermutatore viene disattivato Con questi processi si aumenta la diversità genetica promuovendo l’adattabilità a nuovi ambienti, e quindi la resistenza ad ambienti sfavorevoli. La mutabilità non è casuale, ma è una strategia di sopravvivenza, per la quale esistono sistemi di accensione e di spegnimento. In caso di stress, la mutabilità viene indotta, con la creazione di una nuova popolazione in grado di sopravvivere allo stress (che quindi non è più tale), la mutabilità e i processi che la generano vengono “spenti”. Leggi tutto
Traduzione articolo
Riassunto
L’emergere della farmacoresistenza limita l’efficacia delle terapie mirate nei tumori umani. L’opinione prevalente è che la resistenza sia un fatto compiuto: quando si inizia il trattamento, i tumori contengono già cellule mutanti resistenti ai farmaci. I batteri esposti agli antibiotici aumentano transitoriamente i loro tassi di mutazione (mutabilità adattativa), migliorando così la probabilità di sopravvivenza. Abbiamo studiato se anche le cellule del cancro del colon-retto (CRC) sfruttano la mutabilità adattativa per eludere la pressione terapeutica. Abbiamo scoperto che l’inibizione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFR)/BRAF nelle cellule tolleranti ai farmaci regola il meccanismo di riparazione del DNA indicato con il termine “mismatch repair (MMR)” ovvero riparazione del disallineamento, e regola i geni di riparazione del DNA della ricombinazione omologa (HR) e, contemporaneamente, regola le polimerasi soggette a errori. Durante la terapia le proteine del sistema di riparazione del DNA “MMR” sono state anche sottoregolate negli xenotrapianti derivati dai pazienti e nei campioni tumorali. L’inibizione di EGFR/BRAF ha indotto il danno al DNA, l’aumento della mutabilità e innescato l’instabilità dei microsatelliti. Pertanto, come gli organismi unicellulari, le cellule tumorali eludono le pressioni terapeutiche migliorando la mutabilità. Leggi tutto
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