Homo sapiens ascorbicus, un robusto mutante umano biochimicamente corretto – Homo sapiens ascorbicus, a biochemically corrected robust human mutant
Codice: ASC004
Autore: Stone I.
Data: 1979
Rivista: Medical Hypotheses 5(6):711-721
Argomento: acido ascorbico
Accesso libero: si
DOI: https://doi.org/10.1016/0306-9877(79)90093-8
URL: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/0306987779900938?via%3Dihub
BLOG: https://www.metododibellaevidenzescientifiche.com/2024/04/20/asc004-stone-1979/
Parole chiave: acido ascorbico, scorbuto, gulonolattone ossidasi, GLO, sindrome dello scorbuto cronico subclinico (CSS)
Tumore: n/a
Traduzione: totale&fedele
Punti di interesse: IL PROBLEMA: Il pool genetico dell’Homo sapiens contiene diversi geni difettosi, non presenti in altri mammiferi, che producono disfunzioni enzimatiche. Il più importante di questi geni difettosi, che limita gravemente la nostra salute e le nostre capacità di vita, è il gene che controlla la sintesi di una proteina enzimatica del fegato, la L-gulonolattone ossidasi (GLO). Questo enzima è quello finale di un sistema biochimico di quattro enzimi, la cui funzione è convertire il glucosio nel sangue in ascorbato nel fegato. L’ascorbato, il componente riducente del sistema di ossidoriduzione ascorbato-deidroascorbato, è una piccola e semplice molecola fondamentale per la vita. Ha così tante funzioni nelle piante e negli animali moderni che abbiamo solo sfiorato i margini di questa conoscenza. È probabile che questa molecola fosse intimamente associata allo sviluppo iniziale della vita e la sua probabile funzione principale era quella di mantenere un basso potenziale redox (rH) ottimale nel protoplasma vivente e di proteggerlo dalla crescente tossicità dell’ossigeno dovuta alla fotosintesi.
SCARSITÀ CRONICA DI ASCORBATO NELL’HOMO SAPIENS: Questo difetto congenito è presente in tutti i membri di Homo sapiens e priva gli esseri umani di un importante meccanismo biochimico protettivo nei mammiferi contro lo stress. Un meccanismo di feedback, che aumenta la produzione epatica di ascorbato sotto stress è servito ai mammiferi come antistress negli ultimi 165 milioni di anni.
INVERSIONE BIOCHIMICA: Prima degli anni ’30 era impossibile correggere completamente questo universale difetto congenito umano, perché l’unica fonte dell’allora sconosciuto “fattore antiscorbutico” erano i nostri prodotti alimentari, dove è presente solo in tracce. Fu solo circa 45 anni fa, che l’ascorbato iniziò ad essere sintetizzato in modo economico, mettendoci in grado di correggere completamente la carenza di ascorbato e lo scorbuto cronico subclinico vecchio di 60 milioni di anni. Fatta eccezione per il lavoro di pochi individui, l’establishment medico e nutrizionale ha ben poco utilizzato la conoscenza accumulata sulla genetica dello scorbuto, sul fabbisogno giornaliero di ascorbato e le loro implicazioni mediche e sanitarie.
HOMO SAPIENS ASCORBICUS: La completa correzione giornaliera e a lungo termine dell’antica mutazione dei primati risultante nel difetto genetico dell’Homo sapiens per GLO, mediante l’ingestione distanziata di livelli richiesti di ascorbato, ha così tanti effetti salutari su così tanti processi fisiologici e patologici umani diversi che equivale a creare una nuova sottospecie umana, una sorta di “Superuomo” biochimico, più robusto, più tenace, più resistente alle malattie e agli stress e con una durata di vita molto più lunga. A questa “sottospecie” indotta biochimicamente ho dato il nome “Homo sapiens ascorbicus” per distinguerla dal resto della popolazione scorbutica di Homo sapiens, nella quale questo difetto genetico per il GLO è ancora in piena fioritura. Questa correzione completa dovrebbe iniziare con il concepimento dell’individuo, e richiede il coinvolgimento della madre.
Con assunzioni giornaliere adeguate adattate via via ad un aumentato fabbisogno in caso di stress tante condizioni patologiche dovute a mancanza cronica di ascorbato possono essere corrette. Condizioni come la sindrome da morte improvvisa negli infanti, la sindrome da morte improvvisa negli adulti, le malattie virali, il cancro, patologie cardiache e vascolari, la tossicodipendenza e l’invecchiamento possono essere eliminate con assunzione costante, giornaliera, adattata al fabbisogno, di ascorbato fin dalla nascita. Leggi tutto
Traduzione articolo
Riassunto
Il pool genetico dell’Homo sapiens contiene un gene difettoso per la sintesi della proteina enzimatica attiva, la L-gulonolattone ossidasi (GLO). L’assenza di GLO nel fegato umano blocca la normale conversione dello zucchero nel sangue in ascorbato nei mammiferi, portando al potenzialmente fatale “errore congenito del metabolismo dei carboidrati”, la malattia genetica, l’ipoascorbemia (nella vecchia nomenclatura – scorbuto). Per sopravvivere, gli esseri umani hanno bisogno di fonti esogene di ascorbato quotidiano. La maggior parte dei mammiferi hanno il gene intatto per la sintesi GLO e producono generose quantità giornaliere del metabolita epatico, l’ascorbato; per esempio, una capra del peso 70 Kg sottoposta a condizioni di non stress è capace di produrre più di 13 grammi di ascorbato al giorno e molto di più sotto stress. La dose dietetica raccomandata di 45 milligrammi di ascorbato al giorno per gli adulti, ora proposta e utilizzata dai nutrizionisti, è grossolanamente inadeguata per riportare l’Homo sapiens alla normale fisiologia dell’ascorbato nei mammiferi. Per correggere completamente questo difetto genetico umano e bandire l’epidemia di scorbuto cronico subclinico sono necessarie assunzioni giornaliere di ascorbato equivalenti, almeno, alle quantità sintetizzate dagli altri mammiferi. Gli esseri umani sottoposti a un regime a lungo termine di correzione completa di questo difetto congenito mostrano grandi benefici salutari nel mantenimento della salute, nella terapia delle malattie e nel rallentamento del processo di invecchiamento. Ciò può essere considerato come la creazione di una nuova sottospecie umana più robusta, più longeva e resistente, l’Homo sapiens ascorbicus, mediante l’inversione biochimica di una mutazione dei primati avvenuta circa 60 milioni di anni fa. Vengono discussi alcuni dei vantaggi pratici e dei percorsi della futura ricerca clinica.
IL PROBLEMA
Il pool genetico dell’Homo sapiens contiene diversi geni difettosi, non presenti in altri mammiferi, che producono disfunzioni enzimatiche. Probabilmente il più importante di questi geni difettosi, che limita gravemente la nostra salute e le nostre capacità di vita, è il gene che controlla la sintesi di una proteina enzimatica del fegato, la L-gulonolattone ossidasi (GLO). Questo enzima è il membro finale di un sistema biochimico di quattro enzimi, la cui funzione è convertire il glucosio nel sangue in ascorbato nel fegato. Mentre la produzione giornaliera di grandi quantità (molti grammi) di ascorbato è comune alla maggior parte dei mammiferi, la produzione giornaliera di ascorbato è pari a zero nei membri dell’attuale sottordine dei primati, Anthropoidea, a causa di questo enzima mancante. Questi membri includono le scimmie superiori, le scimmie antropomorfe e Homo sapiens (1). Le scimmie più primitive, membri dell’altro sottordine dei primati, Prosimii, portano il gene intatto per GLO e come altri mammiferi sono in grado di produrre il proprio ascorbato quotidiano.
IL DIFETTO DI NASCITA UMANO PER GLO
A meno che l’ascorbato esogeno non sia disponibile continuamente in quantità sufficienti per i membri del Sottordine Anthropoidea, la loro sopravvivenza sarà limitata a non più di diversi mesi, a seconda degli eventi di stress. L’ascorbato, il componente riducente del sistema di ossidoriduzione ascorbato-deidroascorbato, è una piccola e semplice molecola che sembra fondamentale per la vita. Ha così tante funzioni nelle piante e negli animali moderni che abbiamo solo sfiorato i margini di questa conoscenza. L’elenco delle funzioni dell’ascorbato è in costante crescita.
È probabile che questa molecola fosse intimamente associata allo sviluppo iniziale della vita su questo pianeta. La sua probabile funzione principale in queste prime forme di vita era quella di mantenere un basso potenziale redox (rH) ottimale nel protoplasma vivente e di proteggerlo dalla crescente tossicità dell’ossigeno dovuta alla fotosintesi. Man mano che le forme di vita primitive diventavano più complesse, il loro fabbisogno giornaliero di ascorbato aumentava. La storia naturale dell’ascorbato negli oltre 400 milioni di anni di evoluzione dei vertebrati è una storia affascinante che mostra crescenti esigenze e produzione di ascorbato nell’evoluzione sequenziale di anfibi, rettili, uccelli, mammiferi e primati (1).
Sembra che una mutazione sul gene per la sintesi della proteina dell’enzima epatico, GLO, sia avvenuta circa 60 milioni di anni fa negli antenati degli attuali membri del Sottordine, Anthropoidea, distruggendo la loro capacità di produrre il proprio ascorbato. Ciò rende Homo sapiens un mammifero mutante (2).
SCARSITÀ CRONICA DI ASCORBATO NELL’HOMO SAPIENS
Questo difetto congenito sembra essere presente in tutti i membri di Homo sapiens e priva gli esseri umani di un importante meccanismo biochimico protettivo nei mammiferi contro lo stress (3). Un meccanismo di feedback, che aumenta la produzione epatica di ascorbato sotto stress (4), è servito ai mammiferi come antistress negli ultimi 165 milioni di anni.
In tempi più recenti, sia nella preistoria umana che in epoca storica, questo gene difettoso è stato probabilmente responsabile, direttamente o indirettamente, di più morti e malattie, di più miseria umana e di una durata di vita ridotta rispetto a qualsiasi altra singola causa. Se non fosse stato per le gravi limitazioni alla crescita della popolazione imposte da questo gene umano difettoso, è probabile che i nostri attuali problemi di sovrappopolazione ci avrebbero sopraffatto secoli fa.
Prima degli anni ’30 era impossibile correggere completamente questo universale difetto congenito umano, perché l’unica fonte dell’allora sconosciuto “fattore antiscorbutico” erano i nostri prodotti alimentari, dove esisteva solo in minuscole tracce quantificate. Per ottenerne una quantità sufficiente attraverso il cibo, paragonabile a quella normalmente prodotta ogni giorno da altri mammiferi, sarebbe necessario l’ingestione di quantità di alimenti così grandi da superare di gran lunga la capacità di gestione del nostro sistema digestivo. Le patate bollite, ad esempio, da cui si è dipeso per secoli per mantenere le popolazioni di interi paesi liberi dai sintomi terminali dello scorbuto, richiedono 44 libbre (circa 20kg) per ottenere un livello di un cucchiaino, 3 grammi, di acido ascorbico (5). Tutto ciò che possiamo aspettarci dal consumo anche del migliore dei cibi antiscorbutici, è semplicemente prevenire la comparsa dei classici segni terminali dello scorbuto clinico franco, lasciando intatto e dilagante lo scorbuto cronico subclinico, ovvero la sindrome CSS (cronic subclinical scurvy) (6), soprattutto quando si realizza che una capra in condizioni di non stress da 150 libbre (circa 70kg) è capace della produzione giornaliera di oltre 13 grammi di ascorbato nel fegato (7).
INVERSIONE BIOCHIMICA DI QUESTO DIFETTO ALLA NASCITA UMANA
Fu solo circa 45 anni fa, quando la nostra tecnologia chimica raggiunse e avanzò al punto in cui l’ascorbato poteva essere sintetizzato e prodotto in modo piuttosto economico, che eravamo in grado di fare qualcosa per correggere completamente questo problema cronico subclinico di scorbuto vecchio di 60 milioni di anni. Fatta eccezione per l’ultimo decennio e il lavoro di pochi individui, questi 45 anni sono trascorsi senza molta assistenza o incoraggiamento da parte dell’establishment medico o nutrizionale per utilizzare pienamente la nostra conoscenza accumulata sulla genetica dello scorbuto (8), sul fabbisogno giornaliero di ascorbato e le loro implicazioni mediche e sanitarie (9). Uno dei primi passi necessari per modernizzare il pensiero sullo “scorbuto” è allontanarsi dai vecchi principi fuorvianti dell’ipotesi della “malattia da carenza alimentare di vitamina C” come eziologia di base e collocarlo al suo posto come malattia genetica epato-enzimatica. È anche necessario scartare il termine “vitamina C” per il metabolita del fegato dei mammiferi, ed usare al suo posto il termine ascorbato. Anche le attuali dosi giornaliere raccomandate di ascorbato richiedono una drastica revisione al rialzo.
La tecnologia è ora disponibile per coloro che sono interessati a correggere completamente dal punto di vista biochimico questo “errore congenito del metabolismo dei carboidrati” umano, l’ipoascorbemia.
La correzione completa può essere raggiunta attraverso due percorsi:
1. L’approccio genetico, in cui il gene viene riparato o sostituito in modo che sia in grado di dirigere la sintesi dell’enzima attivo GLO. Questa sarebbe una soluzione conveniente al problema, ma l’attuale “stato dell’arte” dell’ingegneria genetica non è in grado di farlo. Forse altri 50 anni vedranno realizzato questo obiettivo. Gli esseri umani sarebbero quindi in grado di effettuare la sintesi endogena dell’ascorbato, come gli altri mammiferi. Se ne viene sintetizzata una quantità sufficiente in risposta allo stress, ciò ridurrà la minaccia della sindrome CSS, ma potrebbe non assicurarne la completa libertà. Molti mammiferi con il gene intatto per GLO e capaci di sintetizzare l’ascorbato nel fegato, soffrono ancora della sindrome CSS durante la loro vita (10, 11). Rispondono in modo favorevole ad ulteriore ascorbato esogeno.
2. L’approccio pragmatico, disponibile da oltre quattro decenni e praticato con successo da molti individui. Si tratta semplicemente di ingerire dosi giornaliere distanziate di ascorbato nella gamma normalmente sintetizzata dai mammiferi, e aumentare l’assunzione in risposta allo stress. Un problema qui è la nostra conoscenza imprecisa delle quantità di ascorbato sintetizzate dai mammiferi o delle quantità richieste dall’Homo sotto particolari stress. Questo non è un problema troppo serio poiché un numero maggiore di test clinici potrebbe colmare rapidamente le nostre lacune di conoscenza. Anche la virtuale assenza di qualsiasi tossicità dell’ascorbato renderebbe il “sovradosaggio” una procedura relativamente sicura.
HOMO SAPIENS ASCORBICO
La completa correzione giornaliera e a lungo termine dell’antica mutazione dei primati risultante nel difetto genetico dell’Homo sapiens per GLO, mediante l’ingestione distanziata dei livelli richiesti di ascorbato, avrebbe così tanti effetti salutari (3, 12, 13) su così tanti processi fisiologici e patologici umani diversi che equivarrebbe a creare una nuova sottospecie umana, una sorta di “Superuomo” biochimico, che sarebbe più robusto, più tenace, più resistente alle malattie e agli stress e avrebbe una durata di vita molto più lunga. Gli effetti dell’inversione biochimica di questa mutazione sono stati esaminati sulla base degli scarsi dati disponibili fino al 1971 (3).
A questa “sottospecie” indotta biochimicamente ho dato il nome “Homo sapiens ascorbicus” per distinguerla dal resto della popolazione scorbutica di Homo sapiens, nella quale questo difetto genetico per il GLO è ancora in piena fioritura (5).
Questa correzione completa dovrebbe iniziare con il concepimento dell’individuo, e richiede il coinvolgimento della madre. La madre dovrebbe seguire il regime suggerito da Klenner molti anni fa e recentemente pubblicato (14). Ciò comprende l’ingestione di circa 5-15 grammi di ascorbato al giorno durante la gravidanza e l’allattamento e la somministrazione, dopo lo svezzamento, al neonato ogni giorno di ascorbato raggiungendo 1 grammo entro la fine del primo anno. Durante l’infanzia l’assunzione giornaliera di ascorbato viene aumentata a 1 grammo al giorno per anno di età fino all’età di 10 anni e successivamente ad almeno 10 grammi al giorno. Sotto questo regime il feto si sviluppa nel normale ambiente uterino ricco di ascorbato ed evita l’attuale parto stressante comune dopo 9 mesi di scorbuto subclinico intrauterino. Nel corso degli anni, Klenner ha gestito molte centinaia di gravidanze di successo, con travaglio facile, in cui sono state evitate le attuali trappole di emorragia materna e difficoltà respiratoria del bambino. Ha anche fatto nascere i quattro gemelli Fultz, il primo parto quadrigemellare portato a termine con successo nel sud-est degli Stati Uniti. Il risultato distinto e facilmente evidente di questa procedura è stata la buona salute e la robustezza dei neonati. Se si verifica uno stress inaspettato, il livello di assunzione di ascorbato viene adeguato di conseguenza.
SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA INFANTILE (SIDS)
Un rischio fatale precoce e la causa più comune di morte dei neonati di Homo sapiens nel mondo occidentale è la sindrome della morte improvvisa del lattante (15), nota anche come “Crib Deaths”, o in Australia come “Cot Deaths” (morti in culla). La SIDS (Sudden Infant Death Syndrome) di solito colpisce i bambini di età inferiore a 1 anno e generalmente prima dei 3 mesi di età. Il bambino apparentemente sano e senza sintomi viene addormentato normalmente e viene trovato morto quando viene osservato successivamente. La mortalità è di circa il 17 per mille in Australia. Negli Stati Uniti, la stima è di 8.000-10.000 bambini che muoiono ogni anno, un numero probabilmente basso.
Dopo un lungo ed estensivo lavoro nel suo ospedale nell’entroterra australiano, Kalokerinos (16) e Dettman (17) hanno riassunto e confermato la conclusione raggiunta molti anni prima da Klenner (14) secondo cui la SIDS è una manifestazione fatale dello scorbuto infantile, che può essere prevenuti in modo semplice e innocuo con l’ascorbato.
L’istituto di ricerca medica sia in Australia che negli Stati Uniti ha costantemente ignorato le scoperte di questi tre ricercatori, le loro semplici misure preventive e i test rapidi delle urine da loro suggeriti per individuare potenziali vittime di SIDS, e non ha stanziato denaro dagli ampi fondi di ricerca disponibili per SIDS per testare questi risultati e conclusioni. Con la loro apatia e ostilità verso queste idee, potrebbero aver permesso che questo massacro annuale di bambini continuasse senza controllo. Dalle scarse prove disponibili, i neonati di Homo sapiens ascorbicus non sembrano soccombere alla SIDS.
SINDROME DELLA MORTE IMPROVVISA DELL’ADULTO (SADS)
La morte improvvisa e inaspettata è nota da secoli (e altrettanto spesso dimenticata) come il caratteristico sintomo patognomonico finale dello scorbuto. Lind nel suo libro del 1753 sullo scorbuto cita molti esempi di marinai affetti da scorbuto che improvvisamente e inaspettatamente caddero morti nel bel mezzo di qualunque cosa stessero facendo. Egli affermò (18): “In mare, dove non si possono avere verdure, carne fresca o frutta, i pronostici di questa malattia sono talvolta ingannevoli; poiché le persone che sembrano essere leggermente scorbutiche, tendono ad essere improvvisamente e inaspettatamente colte da alcuni dei suoi peggiori sintomi. Non è facile prevedere che cadano morti per uno sforzo o per un cambio d’aria; anche se generalmente accade dopo una noiosa reclusione in un’aria viziata.
Ai tempi di Lind “aria viziata” significava l’aria negli alloggi non ventilati nella stiva della nave. La nostra “aria viziata” è l’atmosfera altamente inquinata che dobbiamo respirare continuamente e dalla quale non possiamo uscire andando “in superficie”.
Un articolo recente (19) esplora la SADS come la causa fondamentale di milioni di “morti improvvise” che si verificano ogni anno in tutto il mondo, attribuendo la colpa agli insulti cumulativi che durano tutta la vita e agli stress biochimici a lungo termine dovuti negli esseri umani alla cronica inadeguata correzione dell’“errore congenito del metabolismo dei carboidrati”, ipoascorbemia (8). Questo scorbuto cronico subclinico potrebbe favorire la genesi e consentire la progressione incontrollata a lungo termine delle malattie che oggi vengono segnalate come “causa di morte”; le coronarie, il cancro, gli ictus, le infezioni, le “morti misteriose” e altre condizioni che ora ogni anno mettono fine alla vita di milioni di persone. La conversione precoce dell’individuo Homo sapiens in Homo sapiens ascorbicus ridurrebbe questa mortalità e consentirebbe ai membri di questa sottospecie di evitare questo problema fisiologico per tutta la vita e di vivere in piena salute fino alla durata della vita statisticamente sconosciuta a loro assegnata (20)?
LE MALATTIE VIRALI
Tra le molte proprietà utili dell’ascorbato c’è la sua forte capacità non specifica di disintossicare i virus, se usato nella maniera corretta. La medicina, con la sua quasi unica preoccupazione per l’uso frustrante di vaccini altamente specifici nella prevenzione delle malattie virali, ha quasi completamente ignorato gli importanti contributi terapeutici dell’ascorbato negli ultimi 30 anni. Molti medici sembrano non rendersi conto che stanno immettendo questi stressanti vaccini proteici estranei nel flusso sanguigno di una popolazione di Homo sapiens che soffre gravemente della sindrome CSS. Nello scorbuto cronico subclinico, il sistema immunitario dell’individuo funziona male e l’introduzione di questa proteina estranea può causare più danni che benefici (21) e può persino causare morti, come registrato nel recente fiasco dell’influenza suina. Nell’Homo sapiens ascorbicus non manca l’ascorbato per mantenere il sistema immunitario a prestazioni ottimali, e la risposta immunitaria non solo sarà migliorata e meno pericolosa, ma l’individuo potrebbe non contrarre la malattia in primo luogo. Un classico sintomo patognomonico dello scorbuto (e della sindrome CSS) è la mancanza di resistenza alle infezioni.
Esiste un ampio volume di letteratura medica sulla capacità dell’ascorbato di disintossicare e curare le malattie virali, che è stata parzialmente rivista nel 1972 (22).
Da un punto di vista più pratico, Klenner (23) ha usato con successo dosi massicce di ascorbato per oltre 30 anni nella terapia di un ampio spettro di malattie virali e altre condizioni (24), in alcuni casi somministrandone fino a 300 grammi. di ascorbato di sodio al giorno, per via endovenosa.
Il lavoro di Klenner è stato confermato da Cathcart (25), che negli ultimi 6 anni ha trattato oltre 6.000 casi di malattie virali, di solito eliminando i sintomi in circa 3 giorni, operazione che lui chiama “sintomectomia” (ablazione del sintomo). La medicina ha prestato poca attenzione a questi risultati clinici di grande successo, rifiutandoli come “aneddotici”, ma per quanto tempo si potranno ignorare migliaia di successi “aneddotici”?
Già nel 1933, test su cavie scorbutiche mostrarono alterazioni degenerative del fegato e sporadici lavori successivi confermarono questo e la capacità dell’ascorbato di prevenire e curare con successo l’epatite e aiutare l’Homo sapiens a riprendersi dal danno epatico (26). Nonostante tutti questi rapporti e l’ampia disponibilità di ascorbato poco costoso, questa procedura semplice e innocua è stata ignorata dalla maggior parte dei medici e l’epatite è rimasta un problema grave e letale negli ultimi 40 anni. L’ultimo lavoro di Morishige e Murata (27) mostra con quanta facilità l’epatite virale B può essere prevenuta con l’ascorbato in pazienti ospedalieri trasfusi. Sembra che l’epatite non sarebbe un problema per l’Homo sapiens ascorbicus, e a causa della non specificità dell’ascorbato anche per altre malattie virali. Il controllo completo delle malattie virali sembra essere alla nostra portata.
Questa sezione sulle malattie virali non può essere chiusa senza un commento sulla scarsa dimostrazione, spesso citata, degli effetti antivirali dell’ascorbato negli studi in doppio cieco su larga scala sul comune raffreddore (12, 22). I ricercatori che progettarono i protocolli di questi test non erano consapevoli dell’entità dei dosaggi di ascorbato richiesti per una profilassi e una terapia efficaci e dell’importanza di temporizzare adeguatamente queste dosi. Hanno anche escluso completamente la fase della “dose abortiva” della procedura, apparentemente perché era troppo difficile da eseguire in uno studio in doppio cieco su larga scala. Si trattava semplicemente di “troppo poco e troppo tardi”, perché in precedenti test “aneddotici” inediti era efficace almeno al 95% (28).
CANCRO
L’uso dell’ascorbato nel trattamento del cancro e della leucemia risale a molti anni fa, agli anni ’30, quando l’ascorbato divenne per la prima volta disponibile in commercio. Questo primo lavoro è fonte di confusione perché i primi ricercatori non avevano idea dell’entità dei dosaggi efficaci richiesti e lo usavano come “vitamina” a livelli di tracce. Non appena sono state impiegate quantità maggiori, i risultati clinici sono migliorati (29).
Nel cancro e nella leucemia, come in altre malattie gravi, gli esseri umani soffrono degli stress cumulativi di una seconda malattia, lo scorbuto cronico subclinico, che contribuisce in modo determinante alla letalità della prima malattia. È stato proposto che questa condizione genetica cronica venga completamente corretta con i dosaggi richiesti di ascorbato prima e durante il trattamento della prima malattia (30), al fine di favorire l’efficacia del trattamento e assicurare la sopravvivenza del paziente.
Il razionale per l’uso dell’ascorbato nel cancro è stato discusso (31) e il maggior contributo della Sindrome CSS alla letalità del cancro (32) e della leucemia (33) è stato ulteriormente esplorato. Ewan Cameron e Linus Pauling hanno studiato per molti anni gli effetti teorici e clinici dell’ascorbato nella terapia del cancro e hanno pubblicato ampiamente. Brevi riassunti sono apparsi nel 1977 (34, 35). Una revisione completa sull’uso dell’ascorbato nel cancro da parte di Cameron, Pauling e Liebovitz sarà pubblicata nel 1979 (36).
Dai risultati ottenuti fino a questo punto sull’uso dell’ascorbato nella profilassi e nella terapia del cancro, sembrerebbe che i membri di Homo sapiens ascorbicus avrebbero molto meno di cui preoccuparsi per il cancro, avrebbero un rischio significativamente più basso di contrarre la malattia, e se lo contraessero la terapia consueta sarebbe molto meno letale.
MALATTIE CUORE E VASCOLARI
Questa sezione sulle malattie cardiache sarà breve con alcuni riferimenti bibliografici (37, 38, 39). Ciò non viene fatto a causa della scarsità di prove che dimostrano che l’ascorbato è essenziale nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiache, delle patologie vascolari e degli ictus. Al contrario, le prove indicano che l’uso corretto dell’ascorbato potrebbe essere l’”anello mancante” a lungo ignorato nella profilassi e nell’attuale terapia di queste malattie, e sarebbe una misura salvavita.
Ciò sarebbe particolarmente vero nelle unità speciali di emergenza recentemente sviluppate e altamente organizzate per la risposta rapida, la raccolta e il trasporto stressante di queste vittime indifese nell’ambiente altamente stressante del pronto soccorso dell’ospedale. A queste vittime scorbutiche di solito non viene somministrato ascorbato per combattere questi stress, né viene fatto alcun tentativo per correggere completamente il loro difetto genetico per GLO che dura tutta la vita.
È stato sottolineato (37) che “nelle unità di terapia intensiva per le coronarie, l’acido ascorbico brilla per la sua assenza”. Ogni unità di emergenza che risponde a queste chiamate dovrebbe essere attrezzata per iniziare a somministrare al paziente una soluzione parenterale contenente 30 grammi per litro di acido ascorbico iniettabile, U.S.P. per garantire almeno che il paziente arrivi vivo in ospedale (19).
È probabile che la conversione biochimica in Homo sapiens ascorbicus, il più presto possibile nella vita dell’individuo, eliminerebbe la genesi dello scorbuto e la patologia che porta a queste malattie, e sarebbe un fattore importante nel ridurre l’incidenza e la mortalità di queste malattie mortali.
TOSSICODIPENDENZA
Nuovi dati clinici ottenuti a partire dal 1976 indicano che l’Homo sapiens ascorbicus non sarebbe affetto da dipendenza dall’eroina e da altre sostanze di abuso che creano dipendenza. La dipendenza è oggi un grave problema sanitario, economico e di polizia, che colpisce milioni di persone e tocca la vita di molte vittime innocenti.
Nell’Homo sapiens trattato con ascorbato di sodio, la disintossicazione aspecifica della sostanza che crea dipendenza è così rapida che non si produce alcuno sballo con l’iniezione di una dose farmacologicamente attiva di eroina (40). Questa semplice procedura viene ora utilizzata con notevole successo nel trattamento rapido e nella disintossicazione della dipendenza. Questi risultati clinici sono stati controllati (41, 42). Questa tecnica non tossica è l’unica che riporta il tossicodipendente in buona salute in circa una settimana e finirà per soppiantare tutte le attuali procedure di trattamento della tossicodipendenza che comportano l’uso di narcotici o altre droghe dannose. Sotto l’influenza dell’ascorbato di sodio, il tossicodipendente può essere sospeso completamente dal farmaco che crea dipendenza, o nel gergo della cultura della droga, “vai a freddo”, senza mostrare alcun sintomo di astinenza. Dopo circa una settimana di ascorbato di sodio gli ex tossicodipendenti sono persone diverse sia fisicamente che mentalmente.
In realtà quello che stiamo facendo con il nostro trattamento (40) è convertire rapidamente individui malati e scorbutici di Homo sapiens in membri robusti e sani di Homo sapiens ascorbicus!!
INVECCHIAMENTO E DURATA DELLA VITA DELL’HOMO SAPIENS ASCORBICUS
La riduzione dell’incidenza, della morbilità e della mortalità di vari gravi problemi medici attuali, mediante la correzione completa, precoce e continua del difetto genetico umano per GLO, avrà un profondo effetto salutare sulla durata della vita sana di questi individui corretti. L’entità di questo effetto non è ancora nota a causa della mancanza di dati statistici sulla mortalità per una popolazione di questa sottospecie umana, ma ipotesi plausibili indicano che potrebbe essere sostanziale (43).
Già nel 1947 fu sottolineato da McCormick (44) che il continuo e significativo calo nell’incidenza, morbilità e mortalità in un ampio spettro di malattie nel corso dell’ultimo secolo era dovuto a “alcuni importanti fattori profilattici non identificati…. nel realizzare una tale uniformità nella riduzione della mortalità per così tante malattie infettive nello stesso periodo di tempo… L’autore ritiene che il fattore principale nell’influenza protettiva… sia stato il grande aumento dell’assunzione di vitamina C. Un grande cambiamento nella nutrizione in questo periodo è stato determinato dall’enorme aumento della produzione, distribuzione e consumo di agrumi e di altri frutti contenenti vitamina C, reso possibile dal graduale sviluppo di trasporti migliori nel corso del secolo: navi a vapore, ferrovie e autostrade. “
Nel discutere le possibili qualità dell’ascorbato in termini di estensione della vita, sorge sempre la domanda sul perché con la loro produzione apparentemente elevata di ascorbato nel fegato, i mammiferi hanno vite così brevi. La risposta a ciò è che questi mammiferi dipendono da un sistema enzimatico biologico sensibile, che potrebbe non rispondere a stress pesanti con una produzione sufficiente di ascorbato, abbastanza velocemente. Anche l’efficienza del sistema enzimatico endogeno può deteriorarsi con l’età.
Nel nostro lavoro in medicina veterinaria (10), abbiamo scoperto che cani e gatti soffrono di scorbuto cronico subclinico durante la maggior parte della loro vita e traggono beneficio dalla supplementazione di ascorbato. Nelle razze di cani più grandi, la displasia dell’anca, a lungo considerata un difetto genetico, è semplicemente dovuta ad un’insufficienza cronica di ascorbato (11).
A differenza degli altri mammiferi, l’Homo sapiens ascorbicus non dipende né è limitato da un sistema enzimatico sensibile endogeno. Una scorta di ascorbato può essere sempre disponibile, è solo necessario sapere quando prendere la bottiglia e sapere quanto prenderne.
CONCLUSIONE
La semplice inversione biochimica del difetto genetico umano per il GLO, che ha come risultato la conversione dell’Homo sapiens in Homo sapiens ascorbicus, con un ritorno ad una fisiologia dei mammiferi più normale caratterizzata dall’abbondanza di ascorbato, fornisce le basi affinché gli esseri umani possano vivere una vita più felice, più sana e più lunga. Ci vorrà molto tempo per raccogliere statistiche sufficienti per ottenere una stima affidabile dell’aumento della durata della vita e dell’entità della resistenza alle malattie a causa dell’eliminazione dell’attuale sindrome epidemica CSS. Questa può essere considerata una forma economica di assicurazione sulla vita e sulla salute biochimica. Attendiamo con impazienza la collaborazione della medicina, della sanità e di altre discipline scientifiche nella raccolta dei dati necessari.
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