Riflessioni personali su MUT005 Li et al 2021 “RNA non codificanti nel microambiente e nell’angiogenesi del glioma – Non-Coding RNAs in Glioma Microenvironment and Angiogenesis.” Frontiers in Molecular Neuroscience 14
Una comunità di cellule organizzata mostra vie di comunicazioni efficienti e altrettanto organizzate.
Le cellule tumorali utilizzano vie di comunicazione per far svolgere a tutta una serie di cellule, tumorali e non, tutta una serie di funzioni necessarie alla sopravvivenza del tumore stesso. L’angiogenesi è il processo meglio conosciuto con il quale cellule tumorali, attraverso complesse vie di comunicazione e molecole portatrici di un messaggio, comunicano con cellule endoteliali non tumorali, inducendole a produrre nuovi vasi sanguinei. Almeno il 70% del genoma è in grado di produrre trascritti di RNA di diverse dimensioni, principalmente RNA non codificanti (ncRNA). Gli ncRNA che non codificano per le proteine, ma sono coinvolti in attività funzionali della cellula oppure hanno funzione di regolazione e mediazione. Le cellule tumorali e l’ambiente (stroma) associato al tumore, producono vari tipi di mediatori molecolari per regolare l’angiogenesi del glioma, tra cui gli ncRNA. La cellula A induce la cellula B a fare una specifica funzione. Le molecole di ncRNA sono gli intermediari di questa comunicazione. Ne sono stati studiati diversi tipi, coinvolti nell’angiogenesi del glioma (micro RNA, gli ncRNA a catena lunga e gli ncRNA a catena circolare), ma ne esistono anche di altre categorie la cui funzione è poco conosciuta. Inoltre queste molecole interagiscono con proteine specifiche, possono andare incontro anche a modificazioni biochimiche, che ne regolano la funzione. Queste molecole devono essere non solo prodotte ma anche trasportate attraverso vie fisiche di comunicazione affinché possano consegnare il messaggio di cui sono portatrici. Le vie di comunicazione utilizzate possono essere le giunzioni GAP (canali) tra le cellule oppure le molecole di ncRNA possono essere trasportate attraverso vescicole extracellulari (EV), che si distaccano dalla cellula. Diversi tipi di cellule possono secernere più tipi di EV. Le EV trasportano molecole bioattive, come DNA, vari tipi di RNA e proteine, con le quali la cellula donatrice influenza la cellula ricevente. Gli ncRNA sono comunque il contenuto più comune e abbondante delle EV. Una singola cellula di glioblastoma è in grado di secernere circa 10.000 EV in 48 ore.
Apprendiamo dall’articolo che sono allo studio terapie a base di RNA con lo scopo di andare ad intervenire sulla comunicazione tra cellule basata su queste molecole di ncRNA usando le vescicole extracellulari, gli esosomi, come strumenti di consegna per la terapia con RNA. Le cellule donatrici di esosomi “terapeutici” contenenti RNA “terapeutico”, possono anche essere geneticamente modificate per produrre EV con superfici modificate che potrebbero portare ad un rilascio più efficace alle cellule bersaglio.
Terapia genica, terapia a RNA, vescicole lipidiche terapeutiche, RNA terapeutico. Questo è il futuro baby!
Altro che cambiamenti di approcci terapeutici per diminuire la tossicità delle terapie, con terapie a basso costo. Continuiamo a intossicare, facciamo diventare più aggressivo il tumore, cosi poi si aprono tutta una serie di ulteriori vie terapeutiche geniche con cui gestire gli effetti delle terapie intossicanti e fare dei gran soldoni. Tutto l’indotto del cancro deve continuare ad essere ingrassato.
Insomma, la manna ha da non finire!
Ma questo è progresso….
L’RNA terapeutico nella patologia oncologica e in altre patologie va di moda. Le terapie domiciliari oncologiche, come MDB, e per altre patologie non vanno di moda. Analogie e parallelismi tra malattie. La prevenzione non va di moda da tanto tempo, medici che fanno prevenzione stanno diventando una specie in via di estinzione. Il business, economico e non, è la malattia e la paura che da essa deriva.
La malattia ha uno scopo politico. Per questo le terapie e i prezzi dei farmaci sono gestiti politicamente. Non siamo liberi di curarci come vogliamo. Non siamo liberi proprio. Perché la malattia è uno strumento usato da chi manovra i politici e gli scopi sono più di uno. Tra la malattia e il suo scopi c’è anche un profitto economico. Se si volesse un popolo sano si farebbe prevenzione. Non si intossicherebbe. Si utilizzerebbero terapie sulla base dell’evidenza scientifica, prodotta da una Scienza libera. Ma la malattia serve. E non serve tanto a guadagnare. Anche. Ma serve prima a controllare e a limitare. Le malattie e le paure che da esse derivano sono uno strumento politico di gestione. Da tanto. Chi controlla salute e terapie, ha un potere.
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